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Solare termico e fotovoltaico: gli abbinamenti con la pompa di calore.

Solare termico e fotovoltaico: gli abbinamenti con la pompa di calore.

L’azienda BioClima di Marco Granza, grazie all’esperienza maturata nel settore del riscaldamento domestico ed industriale e del relativo indotto, oggi può offrirvi una vasta gamma di servizi, insomma La soluzione ad ogni vostro problema!

Oggi vi propone l’abbinamento di fotovoltaico e solare termico con la pompa di calore risulta vincente, per l’ambiente e per il risparmio economico.

Ecco come funzionano. I pannelli fotovoltaici e il solare termico sono due alternative per produrre energia pulita sfruttando il calore, gratuito, del sole. Inoltre, come previsto dagli obiettivi di sostenibilità per i prossimi anni, per massimizzare lo sfruttamento dell’energia rinnovabile i pannelli solari possono essere facilmente combinati con una seconda soluzione impiantistica che non ricorre a fonti fossili: la pompa di calore.

La pompa di calore preleva energia da una fonte esterna, come aria, acqua e suolo, e la trasferisce all’interno dell’abitazione, sottoforma di calore, riscaldando un fluido. Per funzionare, l’impianto viene alimentato ad energia elettrica.
Il fotovoltaico, grazie allo sfruttamento della radiazione solare, produce energia elettrica, che può essere utilizzata immediatamente o in un momento successivo a quello di produzione, nel caso si disponga di un sistema di accumulo.  Nel primo caso, si riducono i consumi energetici della pompa di calore durante le ore diurne, quando il fotovoltaico produce la maggior quantità di energia; nel secondo caso, il consumo di energia può essere distribuito anche durante le ore serali e notturne.

Un’alternativa all’accumulo, è quello di convertire durante le ore diurne l’energia elettrica in energia termica con la pompa di calore, che accumulerà acqua calda in appositi serbatoi.

Abbinare il fotovoltaico alla pompa di calore, permette da un lato di massimizzare il consumo dell’energia autoprodotta, riducendo la quota da immettere (e vendere) sulla rete nazionale, dall’altro rende ancora più sostenibile il funzionamento della stessa, che ricorre ad elettricità prodotta in loco in modo totalmente green.

A differenza del fotovoltaico, il solare termico sfrutta l’energia del sole per riscaldare un fluido termovettore (come l’acqua o l’aria).  Il calore immagazzinato viene usato per la produzione di acqua calda sanitaria e,in alcuni casi,per il riscaldamento domestico.
L’abbinamento con i pannelli solari termici può essere realizzato in due modi:
con un sistema diretto o con un sistema indiretto.

Nel primo caso, il circuito del pannello solare si integra direttamente con la pompa di calore e il fluido scaldato dal sole nel pannello è lo stesso che verrà usato per riscaldare l’acqua calda sanitaria. Senza il pannello, la pompa consumerebbe energia elettrica per riscaldare il liquido, che così, invece, è già caldo.
In sostanza, il fluido evapora nel pannello solare (anziché nell’evaporatore) e l’energia viene indirizzata al condensatore.  Chiaramente l’efficienza e l’efficacia di questo sistema sono influenzate dalla resa del pannello e, quindi, dalle condizioni climatiche.
dimensionare l’impianto solare può essere complicato e portare a delle contraddizioni, dovute alla forte differenza di produzione dei mesi estivi rispetto a quelli invernali.  L’unico modo per arginare il problema del sovradimensionamento è quello di ricorrere ad un compressore a velocità variabile, che si adatti alle variazioni di produzione del pannello.
I sistemi indiretti di integrazione del solare termico con la pompa di calore, invece, separano i due circuiti.

Il funzionamento del sistema si basa sullo scambio di calore che avviene tra il fluido riscaldato nel pannello solare (aria o acqua) e il fluido della pompa di calore.  Anche in questo caso, quindi, la pompa di calore non ricorre all’energia elettrica per il proprio funzionamento.

Come è chiaro da quanto detto nei paragrafi precedenti, l’abbinamento del fotovoltaico o del solare termico hanno l’obiettivo di massimizzare le prestazioni ottenibili con le pompe di calore. Infatti, il vantaggio principale è proprio quello di ridurre drasticamente il consumo di energia elettrica per il funzionamento della pompa di calore, massimizzando l’autoconsumo di energia rinnovabile prodotta in loco.

Per maggiori informazioni e preventivi sui nostri prodotti e servizi non esitare a contattarci! 

Pellet, metano, gasolio e gpl a confronto

Riscaldarsi con il pellet permette di risparmiare sul riscaldamento: fino a oltre 1.000 € all’anno. Inoltre, incentivi come il Conto Termico finanziano l’acquisto di stufe e caldaie moderne. È però fondamentale scegliere e usare correttamente il pellet per potere ridurre i costi e, insieme, l’inquinamento. Fai subito un preventivo!

Rispetto ad altre fonti energetiche di calore (a metano, gasolio, gpl), utilizzare stufe e caldaie a pellet per riscaldare casa è particolarmente vantaggioso in termini economici, permettendoti di risparmiare sul riscaldamento. I vantaggi sono, inoltre, anche ambientali. Scegliere pellet di qualità (consigliamo certificato ENplus, per essere certi della scelta) e usarlo correttamente significa infatti:
☛ emettere fino a 10 volte meno CO2 rispetto alle fonti fossili tradizionali, causa dei cambiamenti climatici;
☛ ridurre le emissioni di polveri sottili fino a 4 volte rispetto a quelle emesse da generatori alimentati da pellet non certificato.

RISPARMIARE SUL RISCALDAMENTO: QUANTO, COME?
Ecco un esempio concreto per capire meglio la riduzione dei costi in bolletta per chi utilizza il pellet. Ipotizziamo intanto di dovere riscaldare una casa di 100 m²: nell’arco di un anno servono circa 12 MWh di energia. A seconda del combustibile scelto, il costo unitario di questa energia cambia, anche considerevolmente. Secondo le rilevazioni sui prezzi dei biocombustibili legnosi il costo unitario del pellet è pari a circa 65,00 euro per 1 MWh. Cifra decisamente diversa dai 244,00 euro per 1 MWh del gpl, per esempio.

Ancora più economico sarebbe il costo della legna da ardere, ma a questo dedicheremo a breve un altro approfondimento.
A questo punto va fatta una precisazione: il pellet per il riscaldamento domestico può alimentare sia caldaie che stufe, con alcune differenze. Tra queste, la principale è con la caldaia a pellet puoi riscaldare un’intera abitazione o persino condominio; la stufa, invece, riscalda una o più stanze della casa, andando quindi a integrare un impianto di riscaldamento esistente (a metano, gasolio o gpl).

QUANTO RISPARMI CON LA CALDAIA A PELLET?
Ritornando all’esempio della casa di 100 m², se scegli di riscaldarla con una caldaia a pellet certificato ENplus, il costo per l’acquisto del biocombustibile rinnovabile è di 780 € per tutto l’inverno! Ciò consente un risparmio del 13% rispetto al metano, del 51% rispetto al gasolio, del 72% rispetto al gpl.

QUANTO RISPARMI CON LA STUFA A PELLET?
Se scegli, invece, di riscaldarti con una stufa a pellet, e supponendo che la stufa contribuisca per il 50% al riscaldamento dell’abitazione (sempre ipotizzando 100m2 di dimensione), il costo per l’acquisto del biocombustibile legnoso diventa di 390,00 euro all’anno. Valore che va a sommarsi al costo del combustibile necessario per l’alimentazione della caldaia: 450,00 euro nel caso del metano, 792,00 euro nel caso del gasolio e 1.398,00 euro nel caso del gpl (vedi tabella).

Quindi integrare al 50% una stufa a pellet all’impianto di riscaldamento esistente a fonte fossile permette un risparmio del 6% sul riscaldamento totalmente a metano, del 25% sul riscaldamento totalmente a gasolio e del 36% sul riscaldamento totalmente a gpl.

Nella figura – costi riscaldamento per 100 m² di una stufa a pellet che integra metano, gasolio, gpl

GLI INCENTIVI PER ACQUISTARE UNA STUFA O CALDAIA A PELLET
Risparmiare sul riscaldamento grazie al pellet non significa solo ridurre i costi della bolletta energetica, ma anche accedere alle agevolazioni per l’acquisto di una stufa alimentata con questo biocombustibile:
☛ le detrazioni fiscali
☛ il Conto Termico 2.0

Il Conto Termico è un incentivo statale che promuove gli interventi finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili. In particolare per quanto riguarda il settore delle biomasse legnose incentiva la sostituzione di generatori alimentati a gasolio, olio combustibile, carbone o biomassa, con moderni generatori a biomassa legnosa (tra cui anche le stufe a pellet) prevedendo una maggiorazione dell’incentivo quanto migliori sono le performance emissive del nuovo generatore.

Può arrivare a coprire fino al 65% dell’investimento necessario a sostituire una stufa obsoleta con una tecnologica e di moderna concezione e viene erogato tramite bonifico bancario.
In questo articolo abbiamo spiegato Come calcolare il tuo incentivo Conto Termico.

PELLET: COME (E PERCHÈ) RICONOSCERE LA QUALITÀ
Riscaldandoti con pellet di qualità:
☛ preservi la qualità aria (riducendo le emissioni di polveri sottili fino a 4 volte rispetto alle stufe o caldaie che usano pellet non certificato; e fino a 10 volte le emissioni di CO2 rispetto alle fonti fossili tradizionali);
☛ riduci l’usura della tua tufa/caldaia (alimentandola correttamente).

Quando arriva il momento di acquistare il pellet è dunque importante che tu sappia riconoscere un prodotto di qualità. Non essendoci differenze facilmente riconoscibili “a occhio”, la differenza la fa il marchio di qualità ENplus riconosciuta a livello globale.

ENplus è la certificazione internazionale del pellet a garanzia che il prodotto sia controllato lungo tutta la filiera, dalla materia prima alla consegna, e che sia qualitativamente uguale (dal punto di vista chimico, fisico ed energetico) a prescindere dal Paese di provenienza.
La certificazione ENplus prevede una classificazione di classi di qualità: A1 (la migliore), A2 e B.

 

 

Certificazione Aria PulitaPer ottimizzare sia il risparmio economico che, soprattutto, l’efficienza energetica in termini di meno emissioni e più rendimento termico, la tua stufa, caldaia o camino alimentato a pellet dovrebbe ugualmente essere di qualità certificata. La certificazione che ti dà questa garanzia si chiama Certificazione Aria Pulita. Se invece al pellet preferisci riscaldarti con la legna, tieniti aggiornato con il nostro blog o chiedici direttamente informazioni.

 

Note
Prezzi aggiornati a marzo 2017. Prezzi petroliferi: media aritmetica dei prezzi pubblicati dalle CCIAA di Alessandria, Bari, Brescia, Firenze, Foggia, Milano, Perugia, Treviso, Varese e Verona. Metano: Prezzi pubblicati dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. Pellet: media ponderata dei prezzi comunicati dai produttori/distributori italiani di pellet certificato ENplus A1/A2. Legna e Cippato: media ponderata dei prezzi comunicati dai produttori italiani di legna e cippato conformi
alla norma ISO 17225-1.

Incentivi Conto Termico 2.0

Il nuovo Conto Termico, in vigore dal 31 maggio 2016, potenzia il regime di sostegno introdotto dal decreto legislativo 28/12/2012, per l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Il nuovo Conto Termico prevede un ampliamento delle modalità di accesso e dei soggetti ammessi , oltre ad aver snellito la procedura di accesso diretto per gli apparecchi a catalogo.
I beneficiari sono Pubbliche Amministrazioni, imprese e privati, che potranno accedere a fondi per 900 milioni di euro annui.
Con il Conto Termico 2.0 è possibile riqualificare i propri edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo i costi dei consumi e recuperando in tempi brevi parte della spesa sostenuta. Tra gli interventi incentivabili vi sono anche la sostituzione o, in alcuni casi, la nuova installazione di impianti alimentati a fonti rinnovabili (tra i quali caldaie, stufe e camini pellet).

Per calcolare l’ammontare dell’incentivo erogato con il conto termico GSE possiamo rifarci a semplici equazioni matematiche.
La cifra erogata dall’incentivo del conto termico dipende dalla potenza del nuovo apparecchio, dal suo rendimento, dalla quantità di emissioni rilasciate in atmosfera e dalla fascia climatica in cui viene installato. La formula matematica per calcolare il conto termico mette in relazione tutti questi dati. Conto termico, formula per il calcolo dell’incentivo per stufe e termocamini:

Incentivo conto termico = 3,35 x ln(Pn) x hr x Ci x Ce

Non vi spaventate! Sono tutte costanti da sostituire con numeri noti.
Pn corrisponde alla potenza nominale della stufa o del termocamino che avete acquistato.
Hr corrisponde alla vostra zona climatica
Ci è il valore dell’incentivo espresso in €/kWh
Ce è il coefficiente premiante riferito alle emissioni di particolato primario.E’ proprio il Ce (coefficiente premiante) a incrementare il valore dell’incentivo del conto termico del 20 o del 50%.
Ci = 0,040 €/kW
Il valore Ci per calcolare l’incentivo Conto termico per l’acquisto di stufe a legna, termocamini o stufe a pellet con potenza termica nominale inferiore o uguale a 35 kW è di 0,040 €/kW.

“Ce” per stufe a pellet e termocamini a pellet
Il valore Ce per il calcolo del conto termico per l’acquisto di stufe a pellet e termocamini varia in base al livello di emissioni. Verificate le emissioni dell’apparecchio che intendete acquistare e se queste sono:
– 20 < Emissioni ≤ 30 -> il Ce equivale a 1
– 15 < Emissioni ≤ 20 -> il Ce equivale a 1,2
– Emissioni ≤ 15 -> il Ce equivale a 1,5
Questi valori sono indicati nel DM 14/01/16.

“Ce” per stufe a legna e termocamini a legna
Per le stufe e termocamini a legna la stima del Ce fa riferimento a questi valori:
-emissioni comprese tra 60 e 80, il Ce equivale a 1
-emissioni comprese tra 40 e 60, il Ce equivale a 1,2
-emissioni inferiori a 40, il Ce equivale a 1,5
Hr e zona climatica: in base alla zona (cerca la tua città a questo link), il valore Hr equivale a:
-Zona climatica A = 600
-Zona climatica B = 850
-Zona climatica C = 1100
-Zona climatica D = 1400
-Zona climatica E = 1700
-Zona climatica F = 1800

Esempio pratico di calcolo dell’incentivo del conto termico
Incentivo conto termico = 3,35 x ln(Pn) x hr x Ci x Ce
Si sostituiscono tutte le variabili prendendo in esempio l’acquisto di una stufa a pellet da 12 KW e dalle emissioni inferiori a 20 mg (Ce = 1,2) , nel comune di Bergamo Si calcola:
3,35 x ln (12) x 1700 x 0,04 x 1,5 = 849 € x 2 anni = 1.698 euro di incentivo
Il logaritmo di 12 è 2,48; “ln” è il classico logaritmo, vi basterà schiacciare questo pulsante sulla calcolatrice al momento del calcolo dell’incentivo del conto termico.

Hai qualche dubbio? Per maggiori informazioni sul Conto Termico e su come fare domanda, è possibile consultare i nostri esperti, contattaci attraverso il sito o telefonicamente saremo lieti di darti una mano.